Jemore si chiede, quanto spesso noi giovani ci siamo trovati a dover rispondere ad affermazioni del tipo “Se avessi avuto le vostre possibilità chissà dove sarei ora?”
Quanto spesso veniamo messi a paragone con generazioni diverse dalla nostra?
Quanto spesso veniamo criticati per non aver ancora trovato un lavoro o non essere indipendenti a 25 anni?
È davvero così facile raggiungere tutto questo e trovare la propria strada?
Approfondiamo meglio il concetto
Qualche breve dato:
Secondo un articolo del Sole24Ore, tra i paesi appartenenti all’Unione Europea, l’Italia è una delle nazioni dove il problema degli abbandoni precoci per lo studio rimane consistente.
In particolare, secondo le statistiche dell’OCSE, il tasso di abbandono degli studi universitari è pari a circa il 60%, un valore doppio rispetto a quello che si può trovare negli altri paesi industrializzati dell’Europa.
Tra i dati consultabili (che si possono trovare sul sito ufficiale del Miur) è possibile analizzare che tra il primo e il secondo anno lasciano gli studi universitari il 21,3% degli studenti.
Altro dato significativo è quello relativo ai laureati: soltanto l’8,7% dei laureati termina la laurea in corso, contro il 91,3% che la raggiunge fuori corso.
Qui sorge una domanda spontanea:
Siamo noi giovani ad essere svogliati oppure esistono altre spiegazioni plausibili a questo fenomeno?
Viviamo in un mondo sempre più articolato, iper-connesso e complesso. Grazie all’avvento delle nuove tecnologie e allo sviluppo esteso dei social media siamo continuamente bombardati da nuove informazioni e stimoli, che possono spronare ma anche confondere.
Siamo in costante evoluzione, la velocità prende il sopravvento, si ha paura che quello che è stato fatto prima non sia abbastanza, che non ci siano più punti fermi. Molto spesso la sensazione che noi giovani proviamo quando iniziamo a relazionarci con il mondo lavorativo è di smarrimento, indecisi riguardo la strada da prendere.
È normale avere dubbi, è normale non aprire la porta giusta al primo colpo, è normale sbagliare.
Non è facile trovare una soluzione a tutto questo, ma a volte, attraverso piccole azioni, si può migliorare tutta questa situazione che ci rende protagonisti in prima persona.
Il messaggio che deve passare è: “Sentitevi liberi di fare ciò che vi piace, se il percorso che avete intrapreso non ve lo sentite vostro abbiate il coraggio di cambiare, siate felici per quello che state facendo e per quello che state costruendo, passo dopo passo, anno dopo anno.
Sognate, fate un tentativo, relazionatevi con gente con maggiore esperienza.
Siate in grado di cogliere gli stimoli da questo mondo ricchissimo, ma quando ne avete bisogno fermatevi e ascoltate il vostro mondo interiore.
Leggete, viaggiate, ma soprattutto seguite le vostre passioni… il filo conduttore di tutto.
Abbiate il coraggio di buttarvi e sognare… e se non doveste ancora aver trovato ciò che fa per voi non vi preoccupate, respirate e ricominciate questa giostra….
perché alla fine, chi prima chi dopo, ognuno troverà il proprio posto in questo vortice affascinante e misterioso chiamato Mondo.”
Autore: Francesca Gennari