JEMORE

È esplosa la novità del social BeReal, piattaforma francese nata nel 2020, che nell’ultimo trimestre ha scalato le classiche dell’App store superando persino Tik-Tok. Vanta il titolo come App più scaricata di giugno con 30 milioni di download stimati. 

Insomma, numeri particolarmente ingenti e rilevanti. La piattaforma dopo due anni è riuscita nell’intento di raggiungere l’ambita Generazione Z, entrando persino in competizione con Instagram. 

MA COME FUNZIONA REALMENTE? 

BeReal funziona in modo molto semplice, effettuata l’iscrizione il social invierà automaticamente una notifica sul cellulare dell’utente, che avrà massimo due minuti per immortalare l’attimo che sta vivendo e condividerlo con amici o persone in tutto il mondo nella sezione Discovery. 

La notifica può arrivare in qualsiasi momento, tendenzialmente una volta al giorno, sempre ad orari sempre differenti. La foto viene scattata immortalando prima l’attimo nella fotocamera anteriore e successivamente quello nella fotocamera posteriore. Qualora l’utente non riuscisse a catturare un frangente della sua vita in quei due minuti, potrà sempre farlo nel resto della giornata, ma verrà segnalato come ritardatario. 

LE DIFFERENZE CON INSTAGRAM 

BeReal si differenzia per un motivo principale, ovvero: esprimere sé stessi nel modo più spontaneo possibile, a differenza di Instagram dove gli utenti prediligono l’utilizzo di filtri. 

La parola chiave è proprio spontaneità, che punta a riportare il social ai vecchi tempi, mostrando il momento esatto che si sta vivendo, senza impreziosirlo o modificarlo. La piattaforma ha anche un motto ed è: “BeReal is life, real life, and this life is without filters”, sembra essere una chiara provocazione ad Instagram, criticato negli ultimi mesi per non essere lo stesso di un tempo. 

BeReal nasce per combattere l’ossessione verso la perfezione e per mostrare con naturalezza piccoli scorci di vita degli utenti, senza ostentare nulla, vendere prodotti o essere in balia di like. 

E tu conosci BeReal ? Lo utilizzi da poco, o sei un veterano?  
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A cura di Redazione  
Testo: Pasquale Grasso  
Revisione e grafiche: Elena Simula